Quoder
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

La conoscenza inizia col provare e riprovare...

Andare in basso

La conoscenza inizia col provare e riprovare... Empty La conoscenza inizia col provare e riprovare...

Messaggio  Giuseppe Scardamaglia Mer Ott 17, 2012 2:54 pm


I perché della conoscenza

Il metodo di Galileo non spiega tutto, altrimenti non sarebbe scientifico.

Continuando a riflettere sul posto che la religione occupa nella società contemporanea, è fondamentale mettere in chiaro il rapporto tra religione e scienza.

La scienza non è qualcosa di lontano e complicato.

Al contrario, la scienza nasce dal modo di conoscere il mondo che la nostra specie ha praticato da quando possiede coscienza di sé.

Supponiamo che alcuni uomini del paleolitico, che erano soliti nutrirsi di un certo tipo di tuberi, abbiano notato che, seppellendo i tuberi che non erano riusciti a mangiare allo scopo di nasconderli agli animali, questi germogliavano e ne producevano altri.
Come fanno le patate, per capirci.
Voi mettete sotto terra un pezzo di patata, e questo fa delle altre patate.
Supponiamo che questi uomini abbiano ritenuto utile tale conoscenza e abbiano cominciato a piantare le patate qua e là allo scopo di averne sempre a disposizione nei luoghi in cui si spostavano.
Col tempo, avranno appreso molte altre nozioni.
Per esempio, che le patate non crescono sotto i sassi, o in terreni senza acqua.
Che crescono meglio se non hanno troppe erbacce attorno, che prediligono i terreni sabbiosi, che impiegano un certo tempo per crescere, e così via.

Tutto questo lo impararono a forza di prove ed errori. Ma non ciecamente, bensì immaginando che cosa potrebbe succedere facendo certe cose. Come diceva Galileo "provando e riprovando".

Questa semplice nozione è l'esempio di formazione di una legge scientifica, cioè una regola generale: se seppellisco un pezzo di patata, questo pezzo ne fa delle altre.
La scienza non è altro che questo, cioè l'esperienza più la matematica.

Newton studiò fenomeni di una semplicità infantile, come la caduta di una mela. Erano milioni di anni che gli uomini vedevano cadere mele, ma nessuno aveva mai misurato la loro caduta con l'orologio e il metro.

Newton scoprì che tutti i corpi cadevano con una stessa accelerazione.
La misurò, e vide che c'era una formula, che a parole espresse così: "Qualsiasi oggetto dell'Universo attrae ogni altro oggetto con una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri dei due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza".

Newton estese questa legge a tutti i corpi dell'Universo. Quella fu un'ipotesi, che poi fu verificata. Un atto di immaginazione scientifica, sottoposto poi alla prova sperimentale.

Precisione e immaginazione, ecco la grandezza di Newton.

La scienza non sa tutto, non è in grado di prevedere tutto.

La scienza non sa un sacco di cose.

Ancora oggi, non sa che cosa ci sia esattamente al centro della Terra e non sa debellare il raffreddore. Non sa perché le fasi lunari corrispondono al ciclo femminile. Non sa come fanno le rondini a tornare ogni anno al nido. Eccetera.

Ma quello che sa è verificabile e uguale per tutti.

Chiunque voi siate, nero o bianco, musulmano o ebreo, ricco o povero, femmina o maschio, se fate cadere un sasso e misurate la caduta, la Legge di Newton è la stessa.


La scienza non ha fatto che estendere a tutti i settori il metodo di conoscenza sperimentale, descrivendolo matematicamente. Il metodo che contadini, artigiani, cacciatori, tutti coloro che facevano cose pratiche, conoscevano e praticavano da sempre.

Non esiste altro metodo per conoscere il mondo con una qualche probabilità di previsione.

Non dobbiamo quindi chiederci perché la scienza a un certo punto sia emersa, in occidente, come metodo principe per descrivere la natura, ma perché non lo sia sempre stata, cioè perché il metodo sperimentale, il "provando e riprovando", sia stato rimpiazzato da un altro modo di stabilire la conoscenza.


Giampaolo Proni
Giuseppe Scardamaglia
Giuseppe Scardamaglia

Messaggi : 101
Data d'iscrizione : 26.09.12

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.